Sbagliando s'impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s'inventa.
Gianni Rodari
Frasi e aforismi di Gianni Rodari
Certe cose che nel mondo adulto hanno avuto un tempo grande importanza, accettano la riduzione a giocattoli, pur di non sparire, quando quel tempo viene a finire.
[Sui bambini] Qualsiasi parola potrà aiutarli a ricordare «quella volta che…», a scoprirsi nel tempo che passa, a misurare la distanza tra oggi e ieri, sebbene i loro «ieri» siano, per fortuna, ancora poco numerosi e poco affollati.
Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.
Un «libbro» con due b sarà soltanto un libro più pesante degli altri, o un libro sbagliato, o un libro specialissimo?
Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione. E non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile.
L'immaginazione del bambino, stimolata a inventare parole, applicherà ai suoi strumenti su tutti i tratti dell'esperienza che sfideranno il suo intervento creativo. Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe. Servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma, all'uomo intero, e non solo al fantasticatore.
L'incontro decisivo tra i ragazzi e i libri avviene sui banchi di scuola. Se avviene in una situazione creativa, dove conta la vita e non l'esercizio, ne potrà sorgere quel gusto della lettura col quale non si nasce perché non è un istinto. Se avviene in una situazione burocratica, se il libro sarà mortificato a strumento di esercitazioni (copiature, riassunti, analisi grammaticale eccetera), soffocato dal meccanismo tradizionale: «interrogazione-giudizio», ne potrà nascere la tecnica nella lettura, ma non il gusto. I ragazzi sapranno leggere, ma leggeranno solo se obbligati.