L'entità dell'errore è commisurata alla statura di chi lo commette.
Sbagliando s'impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s'inventa.
Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.
Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita.
Ho capito che che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell’errore.
Nessuna regola è infallibile. Ci sono solo errori da non commettere.
Il peggio non è commettere un errore, ma cercare di giustificarlo, anziché coglierlo come avviso provvidenziale della nostra leggerezza o ignoranza.