La festa è come il ritorno ad uno stato natale, un più o meno esplicito ringraziamento per essere oltre la nascita, e non prima, un ritrovamento di sentimenti espansivi e gioiosi, il senso di un contatto con ciò che fa nascere.
Era prossimo il Natale, in tutta la sua onestà cordiale e gioconda era la stagione dell’ospitalità, dell’allegria, della franchezza di cuore. L’anno vecchio s’andava preparando, come un filosofo dell’antichità, a chiamarsi intorno gli amici, e a morire dolcemente fra il suono delle feste e dei conviti.