No. È il grande inganno, la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti.
La vecchiaia è un'astuta trovata per rendere più disponibili alla dipartita.
La vita negli anni della vecchiaia assomiglia al quinto atto di una tragedia: si sa che la fine tragica è vicina, ma non si sa ancora quale sarà.
Fra i resti logori di ogni età, il vento, a quanto pare, non invecchia.
Quando un vecchio danza, di vecchio in lui non ci sono che i capelli; il suo spirito è giovane ancora.
Al giorno d'oggi essere vecchi non è garanzia di rispettabilità, anzi.
"La gioventù, in fondo, è più solitaria della vecchiaia." Questa massima, che ho letto in qualche libro, mi è rimasta in mente e l'ho trovata vera.
La vecchiaia è un posto dove vivi di ricordi. Per questo, quando sei giovane, vivi creandotene di belli.
Il sesso? A una certa età diventa un disturbo.
La vecchiaia, in definitiva, non è che la punizione di essere vissuti.
I Vecchi son come gli alberi, che quando non fanno più frutti si tagliano per lo fuoco.
Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.
Ora sono vecchio e non rispetto più che le leggi della vecchiaia, che purtroppo sono le leggi della morte.
Non devono preoccuparci le rughe del viso, ma quelle del cervello.
Quando una nobile vita si è preparata per la vecchiaia, quello che rivela non è il declino ma i primi giorni dell'immortalità.