Nulla mi ha più formato, impegnato, istruito di quelle ore rubate allo studio, ma votate nel profondo al culto inconscio di tre o quattro divinità incontestabili: il Mare, il Cielo, il Sole.
Non è una mia fantasia che la vista del cielo, delle nubi, della luna e delle stelle mi renda tranquilla e paziente. È una medicina migliore della valeriana o del bromuro. La natura mi rende umile e pronta ad affrontare valorosamente ogni avversità.
Vivere in montagna senza avere un rapporto con il Creatore e la creazione è impossibile, mentre abitare in città ci fa condurre un'esistenza allo stesso livello dell'asfalto.
In scienza, come in amore, il protagonista è ingannato dalla natura. In virtù di quest'illusione irrimediabile, il saggio e l'amante credono di lavorare per sé quando in realtà non fanno altro che operare a beneficio della specie.