L'amore, in effetti, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta.
Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via…
Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore.